08 gennaio 2007
Raggi X
Un po' in ritardo ho letto della mostra organizzata a Parigi intorno all'attività radio-fotografica di Xavier Lucchesi delle opere scultoree di Pablo Picasso.
Vorrei poter affermare che non se ne sentiva assolutamente il bisogno.
E soprattutto vorrei poter esprimere il mio più totale dissenso su questa frase «Mi rifiuto di lasciare un'opera d'arte al suo statuto di oggetto museale, condannata alla semplice rappresentazione di se stessa» ... qualcuno vorrebbe spiegare a quest'uomo che cos'è un'opera d'arte?
Se non fosse una "semplice" rappresentazione di se stessa sarebbe un oggetto di uso quotidiano.
E soprattutto qualcuno dovrebbe spiegare a quest'uomo che quella che chiama "anima" dell'opera trattasi, più prosaicamente, del supporto indispensabile per mantenere l'impalcatura di gesso trasformata in scultura.
Se Picasso avesse voluto far vedere che per montare le sue opere ha utilizzato barattoli, molle e oggetti di uso quotidiano oggi sarebbe ricordato come il fondatore della pop-art. E invece ha utilizzato oggetti di uso quotidiano per restituirci forme plastiche statiche che ci comunicano emozioni.
E' il male del nostro secolo: tutto deve essere passato sotto i raggi X della conoscenza, le cose svelate, le emozioni amplificate altrimenti rischiamo di non sentire più nulla.
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1 commento:
grazie per il consiglio, cercherò di prvvedere al più presto!
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